Cos'è storia del collezionismo?

Storia del Collezionismo

Il collezionismo, inteso come pratica sistematica di acquisizione e conservazione di oggetti specifici per il loro valore intrinseco, storico, estetico o culturale, ha radici antiche e si è evoluto significativamente nel corso dei secoli.

  • Antichità: Le prime forme di collezionismo risalgono all'antichità. I re e i nobili egizi, babilonesi, assiri e romani accumulavano tesori, opere d'arte e manufatti esotici come simboli di potere e ricchezza. Questi non erano sempre "collezioni" nel senso moderno, ma piuttosto accumuli di beni preziosi. Un esempio è il collezionismo di reperti archeologici che inizia a svilupparsi in quest'epoca, seppur in forma ancora rudimentale.

  • Medioevo: Durante il Medioevo, il collezionismo era principalmente associato a reliquie religiose e oggetti legati alla Chiesa. I monasteri e le cattedrali custodivano reliquiari, manoscritti miniati e altri oggetti sacri. In questo periodo si sviluppano anche le prime collezioni di manoscritti, principalmente ad opera di ordini religiosi.

  • Rinascimento: Il Rinascimento segna un punto di svolta nella storia del collezionismo. L'interesse per l'antichità classica si riaccende e i nobili, i mercanti e gli umanisti iniziano a collezionare statue, monete, gemme e altri manufatti romani e greci. Nascono le Wunderkammern o "camere delle meraviglie", gabinetti di curiosità che raccoglievano oggetti di ogni genere: naturali (fossili, minerali, piante), artificiali (opere d'arte, strumenti scientifici), esotici (oggetti provenienti da terre lontane). Queste Wunderkammern sono considerate i precursori dei moderni musei. Personaggi come i Medici a Firenze furono importanti promotori del collezionismo rinascimentale.

  • Età Moderna: Nel XVII e XVIII secolo, il collezionismo si diffonde ulteriormente, diventando una pratica più sistematica e specializzata. Si affermano le collezioni di dipinti, sculture, disegni, stampe, libri rari e oggetti scientifici. Le grandi famiglie nobiliari europee, come i Borbone in Francia e gli Asburgo in Austria, accumulano vastissime collezioni d'arte, spesso accessibili a un pubblico selezionato. L'illuminismo influenza il collezionismo scientifico.

  • Età Contemporanea: L'Ottocento e il Novecento vedono la nascita dei musei pubblici, che democratizzano l'accesso alla cultura e all'arte. Il collezionismo diventa una pratica ancora più diffusa, alimentata dalla crescente disponibilità di beni di consumo, dalla nascita del mercato dell'arte e dalla diffusione della fotografia e della stampa. Si sviluppano nuove forme di collezionismo, come quella di francobolli, monete, cartoline, automobili d'epoca, fumetti e oggetti di design. La speculazione finanziaria influenza il collezionismo d'arte contemporanea.

  • XXI Secolo: Il collezionismo nel XXI secolo è caratterizzato dalla globalizzazione, dalla digitalizzazione e dalla crescente importanza del mercato online. Le collezioni digitali, i Non-Fungible Tokens (NFT) e la compravendita di oggetti d'arte su internet sono solo alcune delle nuove tendenze. La collezione di NFT rappresenta un fenomeno emergente. Il ruolo dei social media nel promuovere e commercializzare oggetti da collezione è sempre più significativo.